Serata culturale ieri sera nella Riviera Friulana .
Nell’ auditorium Comunale di Precenicco (Ud) si è svolto lo spettacolo ad ingresso libero “Tre uomini di parola …” . Che dalla montagna pordenonese , dal cuore del Friuli e dal luoghi di guerra si sono incontrati nella Riviera Friulana . I protagonisti assoluti e unici di “3 uomini di parola…” sono lo scrittore-artista-alpinista, Mauro Corona, il cantautore, Luigi Maieron, e il giornalista televisivo e vicedirettore del Tg4, anch’egli friulano, Toni Capuozzo. Nel corso della serata, Musica e Parola si fondono per creare momenti di riflessione. L’Auditorium e’ colmo di gente e molti spettatori si debbono accontentare di seguire l’evento da una sala contigua , da uno schermo gigante . Corona , conferma di avere scarsa fiducia nella società di oggi: “-e’ folle dice; i valori della famiglia sono ormai un’illusione; l’educazione dei figli viene lasciata al caso; il mondo virtuale ha preso il sopravvento su tutto con tutti i rischi che ne derivano ; nel web tutti si possono nascondere e ferire gli altri senza esporsi: e questo non è Un esempio di etica nella società .
La famiglia e’ fondamentale, aggiunge Corona. E sostiene che per lui i libri sono stati la salvezza.
Il ruvido Mauro, non si è mai lasciato suggestionare dagli strumenti informatici . Che se pur indispensabili sicuramente ci distolgono dal comune sentire delle cose .
E si è rifatto all’ evoluzione della specie umana paragonando il morso della mela nel Paradiso Terrestre, forse all’origine della famiglia con il simbolo di Steve Jobs , che continua a distrarre proprio le famiglie dalle loro relazioni , dalle consuetudini, anche in parte dall’ educazione dei figli. Tuttavia non possiamo più farne a meno .
“Tony Capuozzo , reporter di guerra, ci diletta di aneddoti sul suo amico Luigi Maieron. Il quale, – in tournee’ indossava degli slip leopardati. Che sua moglie, a fin di bene acquistava dai vari Vu’ compra’ . E che immancabilmente gli infilava nella valigia quando doveva partire .Cosicche’ non avrebbe potuto ,nella pur lontana ipotesi di un incontro fatale , concedersi ad un altra esibendo codesto indumento”.
Luigi Maieron fra una riflessione e l’altra , canta poesie in friulano , allietando gli animi dei presenti con una musica melodica , ma ricercata e anche di origine celtica . Uno dei suoi strumentisti riesce ad ammaliare il pubblico con la flautata armonia della “Piva” , una sorta di cornamusa in uso ai nostri lontani antenati.
Ida Donati