PRESENTE IL SINDACO DI CARLINO DIEGO NAVARRIA CHE HA RILEVATO IL VALORE DELL’AZIENDA AGRICOLA BORTOLUSSO PER L’INTERA REALTA’ COMUNALE E RIVIERASCA
L’Amministrazione comunale di Carlino condivide il riconoscimento che l’Associazione culturale no profit La Riviera Friulana ha conferito all’Azienda Agricola Bortolusso, con la consegna del diploma che certifica l’avvenuta adesione della realtà lagunare al sodalizio rivierasco. Lo afferma il sindaco di Carlino, Diego Navarria, da sempre sostenitore della Riviera Friulana. “L’ingresso della famiglia dei viticoltori Bortolusso, storico elemento della tradizione rurale locale affermatasi negli ultimi anni in Italia e nel mondo per la sua qualità – aggiunge Navarria – riconosce il valore di questa attività che per il Comune di Carlino rappresenta un fiore all’occhiello”. “La valorizzazione del territorio, delle sue peculiarità, delle attrattive locali – conclude Navarria – sono gli obiettivi comuni dell’Azienda Agricola Bortolusso, dell’Associazione la Riviera Friulana e della nostra Amministrazione”.
La Cantina Emiro Bortolusso, di Carlino (UD) ha aderito per prima all’Associazione culturale no profit La Riviera Friulana. Avviando la rete di aziende vitivinicole che già la affiancano nel sodalizio. Sergio Bortolusso ha condiviso fin dall’inizio l’idea rivierasca. Aderendo, assieme al Consorzio Doc Friuli Annia, anche al volume di Carlo Morandini La Riviera Friulana, che ha lanciato il movimento del territorio volto alla sua valorizzazione, promozione comune e messa in rete attorno a un marchio di prodotto di qualità dell’area.
La consegna del diploma (e della vetrofania) che conferma l’adesione in qualità di socio sostenitore e certifica l’impegno a rispettare lo statuto del sodalizio rivierasco, improntato alla valorizzazione delle peculiarità e delle qualità del territorio, è stata avvalorata dalla presenza del sindaco di Carlino, Diego Navarria, a conferma della condivisione dei valori rivieraschi.
L’Azienda Bortolusso è condotta dai fratelli Sergio e Clara. Sergio è Presidente della Doc Friuli Annia e vicepresidente e tra i fondatori de La Compagnia del Bisato (www.bisatoinspeo.it), di Marano Lagunare. Sodalizio fondato una decina d’anni fa per promuovere l’area rivierasca. Clara e Sergio hanno raccolto l’eredità di elementi di riferimento per l’animazione del territorio e del settore dal padre Emiro, colonna portante, come altri operatori del mondo rurale e dell’enogastronomia della seconda metà del secolo scorso, come lo fu Mirto Raddi. A Emiro hanno dedicato uno spumante Cuvée metodo classico. Riconoscendo così l’intuizione che ebbe negli anni ’60 per valorizzare terre vallive e rivierasche attraverso l’agricoltura di pregio. Si tratta di terre riconosciute a vocazione rurale e viticola già dagli antichi romani, e i terreni della cantina Bortolusso si trovano lungo il percorso dell’antica via Annia, che congiungeva la città romana di Aquileia alla capitale dell’Impero Romano. Tra l’altro parte della massicciata della strada fu realizzata con anfore vinarie. A ricordarci l’antica vocazione dell’area. Rafforzata a Carlino dalle moderne conoscenze. Sergio e Clara hanno infatti saputo valorizzare le caratteristiche dei terreni, ricchi di sali minerali, la sapidità dell’aria, la solarità tipicamente rivierasca, la posizione dei vigneti. Parte di essi è adiacente alle acque salmastre delle valli e lagunari. E assicura alle viti un doppio soleggiamento, tanto che nella zona di Carlino e del maranese i prodotti enologici così ottenuti sono detti ‘vini de do lame’: i vini delle due lame, o raggi di luce.
Tra i vini, la sapida e brillante Ribolla Gialla e il fresco Rosé. Tra i bianchi, oltre al Friulano, già Tocai, l’appagante Malvasia, che rappresenta la valorizzazione di queste uve tipicamente rivierasche. L’elegante Pinot Bianco, l’equilibrato Sauvignon, i profumati Merlot, Cabernet e Franconia. E un Verduzzo adatto al matrimonio con cibi strutturati. Se andrete a visitare la Cantina Bortolusso, vi capiterà di immergervi tra la serena campagna passerete dalla serena immagine della campagna rivierasca al rilassante paesaggio vallivo. L’accoglienza dei fratelli Bortolusso, con la complicità della mamma Maria, è consona ai prodotti e all’habitat. Un habitat che è popolato dai cigni e da selvaggina lagunare. Il che ci ricorda che si trova proprio ai margini dell’oasi faunistica di Marano Lagunare. A contatto con le vie d’acqua che portano in laguna. Un paradiso rivierasco, che Emiro Bortolusso aveva saputo intuire nella seconda metà del secolo scorso, e che i figli hanno saputo valorizzare.
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