Con Alberto Rizzi solamente gli uomini assegnati alle manovre del Mylius 76
E prima tra tutte rinuncia a parte dell’equipaggio: regaterà con sette uomini a bordo
La 52. Barcolana sarà ricordata per tanti motivi, legati ai momenti non facili che abbiamo vissuto, che alcuni stanno ancora vivendo, che hanno condizionato e condizionano il mondo del mare e la marineria. Che hanno ridotto ai minimi termini molte delle abitudini che avevano fatto amare la regata più affollata d’Europa, forse del mondo. Inserendola nella consuetudine non soltanto dei velisti più affermati, ma anche tra i curiosi del mare, dello sport, delle attrattività del territorio. Per questi motivi è stato ridotto il Villaggio Barcolana, limitato alla sola Piazza Unità nella quale ci saranno vincoli di accesso. Sarà impedito l’affollamento degli appassionati e curiosi sulle rive. Dove armatori professionali e semplici velisti con barche importanti, potevano fare sfoggio dell’ormeggio ottenuto, e mostrare a terra l’attrattività delle loro splendide imbarcazioni. Un modo, anche questo, per sviluppare la passione per il mare tra il grande pubblico. Opportunità che quest’anno verranno forzatamente meno. Ma lo sforzo compiuto dagli organizzatori e dalle istituzioni per fare in modo che il 2020 non sia un anno senza la Barcolana, pur con questi sacrifici, è stato premiato. La regata si farà come sempre nella seconda domenica del mese di ottobre. È stata ottenuta una storica sinergia, ancorché per ora virtuale, con il Salone nautico internazionale di Genova tramite una regata on line di collegamento tra Genova e Trieste. Ma quel che più conta, si regaterà. E, a bordo, senza le mascherine che per l’equipaggio sono un vincolo imposto dai protocolli della Fiv. Per arrivare a questo risultato è stato necessario attivare altri vincoli, come i rigidi controlli a terra. E l’obbligo, per gli equipaggi con più di sette membri, di sottoporsi al tampone per verificare la positività al Cov19. Ciò ha creato un disorientamento iniziale tra gli equipaggi dei big. Ma E Vai, di Gabriele Lualdi, che al trofeo Bernetti con un sesto posto dietro alle barche più grandi, e da regata, e il primo tra le crociera ha messo una bandierina su un buon risultato domenica alla Barcolana, ha compiuto una scelta tattica per certi versi con rammarico, ma determinata: a bordo del Mylius 76 di Gabriele Lualdi ci saranno soltanto 7 persone. Non essendo composto esclusivamente da professionisti, ma a parte lo skipper Alberto Rizzi da dilettanti pur preparati a regate di questo tipo, l’armo friulano, anche in considerazione delle previsioni meteo per domenica che non sono improntate al bello, di regatare con sette sole persone a bordo. Rinunciando anche a un drizzista, il marinaio deputato al cambio delle vele. Lo stesso armatore ha voluto lasciare il posto a bordo ai velisti con ruoli già assegnati. Per non privare l’equipaggio, e la barca, delle possibilità di un buon piazzamento anche in questa 52. edizione della Barcolana. Dopo avere più volte vinto, nelle precedenti edizioni, la categoria crociera.
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