Non potevano non essere proposti alla stampa specializzata I prodotti agroalimentari ed enologici di pregio della Riviera friulana. Nel corso della degustazione che è seguita alla consegna del 1. Premio giornalistico Isi Benini – Città di Udine, riservata alla stampa agricola e agroalimentare, è stato possibile compiere un viaggio ideale del gusto tra i sapori e i profumi che terre in parte salmastre e l’aria condita dalla sapidità della brezza marina sanno proporre anche ai palati più esigenti dei critici, analisti, ma anche cantori del settore enogastronomico.
Come lo era, e così è stato definito da uno dei vincitori del Premio, ISI Benini. A ricordarne il tratto umano ma anche la profonda capacità di promotore del territorio e delle sue potenzialità ed eccellenze è stato Licio Damiani, scrittore, poeta, giornalista. Il qaule aveva lavorato in Rai con Benini. Che all’epoca considerava un maestro della comunicazione della professionalità. Qualità, quelle di Benini, che sono state ribadite da Sergio Gervasutti, altro premiato, già direttore del Messaggero Veneto, che aveva lavorato con lui. L’evento era organizzato dall’Associazione regionale della stampa agricola, agroalimentare, ambiente e territorio (ARGA FVG) in collaborazione con l’Associazione culturale La Riviera friulana, e il supporto di aziende dell’area. Nonché, assieme alla disponibilità, dell’Antica osteria Alle Volte, nella centralissima Via Mercatovecchio. Tra le realtà citate dalla terza premiata, Daniela Paties Montagner, briosa giornalista lombardo-sacilese. Che ha compiuto un’escursione ideale, e non solo, tra i siti e i luoghi della tradizione della città di Udine all’epoca di Benini e al giorno d’oggi. Tra osterie, ristoranti e ritrovi. Tra i quali, Alle Volte, rappresenta un punto di riferimento per chi visita il capoluogo friulano. È un sito, nel quale il gestore, Claudio Trinco, ha favorito la nascita del Comitato friulano difesa osterie, seguito il cammino di crescita del Ducato dei vini friulani, mantenuto accesa la fiammella della tradizione nel cuore della città. Claudio, assieme alla graziosa chef, Durata Elbi, ha proposto i prodotti dell’azienda Vecon Coniglionatura di Precenicco. Una realtà guidata da Zeno Roma che ha sviluppato l’attività familiare, facendo diventare la cunicoltura, l’allevamento dei conigli che tante delle nostre nonne gestivano nei cortili delle case fin dentro la città. E com’è stato ricordato in un recente educational di ARGA FVG a Latisana, alla Galleria La Cantina, dalle memorie della nonna dello chef Sergio Mian, spesso i pur piccoli proventi della vendita rappresentavano la paghetta e più in là il corredo per le ragazze. Sul tavolo della degustazione: patè di coniglio, arrosto di coniglio, gnocchetti di patate con ragù di coniglio. Accompagnti, stavolta, dai vini delle aziende Valpanera, di Villa Vicentina, Vittorino Baccichetto, di Precenicco, Guido Lorenzonetto, di Latisana. Di Valpanera, a sorpresa, nota per essere la nicchia del Refosco dal peduncolo rosso, il vino dal vitigno ritenuto più antico perché coltivato fin dall’epoca dei Romani, uno Chardonnay 2018 selezione Carato, e la Malvasia. Malvasia, pure quella presentata da Lorenzonetto.
Sapori e profumi che erano perfettamente in sintonia con le carni bianche di Vecon.
Per finire , il dolce multietnico per eccellenza, nato nelle Valli del Natisone , e diventato famoso in tutto il mondo, ‘La Gubane’’ in dialetto friulano, che Gigi Nardini, alias sosia del Maestro Pavarotti, produce utilizzando il miele delle sue api nel paesino di Prepotto. Cosi si è concluso questo gradevole buffet di prodotti del FVG , che noi abbiamo consumato in un paio di ore ma che, sono il frutto di esperienze e di conoscenze che i nostri avi ci hanno tramandato . Ai posteri l’arduo compito di migliorarle e aggiornarle .Il punto di partenza è sempre la tradizione. Ida Donati