IN PARTICOLARE SU UN’OPERA MUSICATA DESTINATA A BROODWAY, E FINORA MAI RAPPRESENTATA, SCOPERTA NELLA BIBILIOTECA DI RIVIGNANO (UD)
La cultura, spesso più di ogni altra forma aggregante ed esaltante dell’uomo, unisce popoli e genti Lungo un percorso coeso e condiviso, maturato e consolidato dall’esperienza. La cultura non ha confini, ma spesso concorre a rafforzare scelte, anche su territorio vasti e di scala nazionale. Per esempio, nel 150.anniversario dell’Unità d’Italia si sta sviluppando un percorso di valorizzazione dell’opera dello scrittore siciliano Luigi Pirandello. Che venne a ispirarsi anche a Nord Est per comporre porzioni importanti e innovative della sua imponente opera letteraria, ma non solo. Infatti, di recente, proprio in Friuli, è stato scoperto un manoscritto recante un’opera musicata di Pirandello. Che si sarebbe dovuta rappresentare a Broodway, nel mitico teatro Newyorkese. Ma che poi rimase nel cassetto. A Trieste, Pirandello, il 3 novembre 1930 espresse in una lettera tutto il suo malcontento per la mancata rappresentazione di quell’opera. Da dove nacque questa inedita iniziativa pirandelliana? Negli anni ’30 del secolo scorso i ‘caffè del centro di Parigi’ accoglievano il pulsare della cultura e della vita letteraria e umanistica europea. In un ambiente che oggi sarebbe al centro di gossip e indiscrezioni. Perché lo frequentavano i grandi personaggi come gli avventurieri, le star come le stelle cadenti. Quella fucina di umanità, ma anche di cultura, generò e ispirò opere illustri. Fù lì che anche Pirandello conobbe chi l’avrebbe spinto verso un’esperienza nuova. Si trattava di Guido Torre Gherson, che divenne suo agente. Uniti da esperienze diverse ma dalla comune passione per la rappresentazione della quotidianità a teatro, Torre lo spinse a comporre il testo di un’opera musicale che, sembra, era stata fortemente richiesta dagli impresari americani. Ma sarebbe parsa poi troppo europea, e sarebbe stato necessario correggerla per adattarla al gusto degli americani. Il suo titolo: ‘E’ proprio così’, lascia trasparire la lucidità della rappresentazione della vita nel primo dopoguerra. Quell’opera, una lettura quasi giornalistica ma trasposta con il taglio da ‘nuovo mondo’, della realtà di ogni giorno, pertanto tuttora attuale, sarà al centro di alcuni incontri promossi da GETUR. Che intende così intraprendere un percorso di valorizzazione culturale del territorio circostante. Di Rivignano (UD), a una trentina di chilometri da Lignano Sabbiadoro, è infatti l’erede dell’agente di Pirandello, Torre. Si tratta di Giuseppe Paron. Che assieme a Giacomo Pedersoli ha narrato in un libro la storia del rapporto tra Torre e il maestro siciliano. E dell’opera mai rappresentata. La storia della quale è divenuta a sua volta quasi un romanzo a sé stante, nella esistenza pirandelliana. A sostegno del movimento pirandelliano è nata a Latisana una Fondazione, Torre Gherson. Con la quale GETUR, per volontà del Direttore generale, Enrico Cottignoli, collabora. Sarà infatti coinvolta a Lignano Sabbiadoro, il 16 giugno, in un appuntamento degli Incontri con l’autore. Il 12 agosto all’Università della Terza Età di Lignano. E dal 2 al 25 settembre con un convegno internazionale che si terrà al Villaggio GETUR.
L’Ufficio Stampa