• Lun. Set 16th, 2024

L’arte musiva è in mostra a Grado, all’ex Cinema Cristallo, fino al 30 agosto. 

Leggi tutto: L’arte musiva è in mostra a Grado, all’ex Cinema Cristallo, fino al 30 agosto. 

La mostra ‘L’arte delle Muse nell’Isola d’oro ‘presenta una suggestiva esposizione delle opere dei mosaicisti diplomati alla Scuola mosaicisti del Friuli di Spilimbergo (Pn), ed è organizzata dall’Associazione culturale Corte degli artisti di Sedegliano (Ud) con il supporto del Comune di Grado e il patrocinio del Club per l’UNESCO di Udine. E’ visitabile dalle ore 18 alle 22, e propone  gli artisti:

Arcieri Alberto

Biasion Ilaria Maria 

Belcaro Beatrice

Buttignol Ilaria 

Buzzi Gabriella

Cafarelli Francesca 

Colusso Elena 

Dagmar Friederich 

Doretta  Lui

Franco Debora 

Gortan Paola 

Moruzzi Sergio e Nicolas

Marcon Michela

Mucchiut Serena

Peressini Nello

Petris Luciano e Fabrizio

Platolino Chiara 

Rigo Nicola

Serafin Giulia 

Tosolini Jolanda 

Zanelli Carolina 

Il mosaico è un’arte antica, nata per motivi pratici più che estetici, perché l’argilla smaltata o i ciottoli venivano utilizzati per proteggere o ricoprire muri e pavimenti realizzati in terra battuta. 

I primi usi ornamentali di coni di argilla dalla base smaltata di diversi colori  risalgono al 3 mila a.C., ai Sumeri, e servivano per proteggere la muratura che era fatta realizzata in mattoni crudi. 

Nell’area minoico-micenea, nel secondo millennia.C. al posto dei tappeti veniva impiegata una pavimentazione a ciottoli più resistente e impermeabile. 

Una tecnica utilizzata anche in Gracia dal V secolo a.C.. dal IV secolo a.C. sono utilizzati cubetti di marmo, onice e pietre varie, che consentono una maggiore definizione dei disegni, e dal III secolo a.C. sono utilizzate le tessere tagliate. 

Una tecnica che si ritrova nell’antica Roma dalla fine del III secolo a.C., servivano a impermeabilizzare il pavimento di terra battuta. Con l’espansione in Grecia e in Egitto crescerà l’interesse per il valore estetico e la ricercatezza delle composizioni. 

All’inizio gli specialisti arrivavano dalla Grecia importando a Roma tecniche  di lavorazione e soggetti dell’arte musiva ellenica. 

Poi il mosaico romano crescerà diffondendo lo stile romano in tutto l’Impero con temi figurativi, motivi geometrici, arabeschi, vegetazione stilizzata. 

Testimonianze importanti sono oggi visibili a Pompei, che raffigura la Battaglia di Isso, quelli di Villa del Casale in Sicilia, di Zeugma, sull’Eufrate, in Turchia. 

Come quelle del periodo tardo imperiale ad Altino, in Abruzzo, e ad Aquileia, su temi cristiani. 

Dopo secoli di sviluppo e poi di declino, il mosaico vive una notevole rinascita nel Novecento, in seguito alle esperienze dell’Impressionismo e dell’Astrattismo e in seguito alla nascita dello stile Libertye del Decò, con Antoni Gaudì e Gustav Klimt

Inizierà a essere strumento per comunicare contenuti sacri o politici. Per vivere una nuova era di affermazione nel XX secolo. E se il centro del mosaico contemporaneo è la città di Ravenna, dove si svolge la rassegna Biennale, Spilimbergo (Pn) ospita l’istituto i formazione all’arte musiva che ha origine nel 1922 come Istituto di educazione. 

Nel primo dopoguerra nacque per offrire opportunità di studio e lavoro ai giovani soprattutto del Friuli e dell’area pedemontana. L’iniziativa fu di Lodovico Zanini delegato della Società umanitaria di Milano e del sindaco di Spilimbergo, Ezio Cantarutti

Raccoglie la tradizione e l’esperienza dei terrazzieri e dei mosaicisti della pedemontana friulana che dal ‘500 hanno tracciato nel mondo le vie del mosaico. 

Oggi la Scuola mosaicisti è ritornata agli obiettivi originari, e si propone di dare senso alla storia e spazio alle soluzioni contemporanee, stimolando ricerca, creatività, la partecipazione personale, sviluppando le funzioni didattica, promozionale e produttiva.