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  • Mar. Apr 15th, 2025

Corte degli Artisti : 1. Corso di Scultura emozionale di Vincenzo Vitillo

Vincenzo, persona piena di energia vitale, in questa tre giorni dedicati all’arte ha guidato coloro che avevano deciso di mettersi in gioco cimentandosi nelle arti plastiche, per proporre la materializzazione del proprio pensiero creativo. 

Si è trattato di tre giornate intense, a volte anche dure per i protagonisti animati dall’impegno necessario per ricavare una prima personale opera scultorea da un semplice blocco di tufo.

Quando si inizia questo percorso gli attrezzi indispensabili dell’artista non vengono quasi mai posati a terra: dal martello, al pennello, alla lima, alla carta vetrata. Sono gli strumenti che servono a cambiare la forma originaria della pietra di tufo pugliese che Vincenzo ci ha portato dalla sua terra. 

La mattina del primo giorno si comincia con la meditazione, in gruppo. Per trovare la concentrazione necessaria. Poi, martello alla mano si toglie innanzitutto il materiale superfluo dal blocco e ci si lascia trasportare, pian piano, dalla propria interiorità.

In questa fase le crisi non mancano di farsi strada tra gli aspiranti scultori; è la scintilla delle emozioni e della emotività che si appalesa quando la pietra inerte non prende la forma che ci si immaginava. Oppure, arriva lo sconforto quando il blocco di pietra si spezza e deve ricominciare da capo. Sono momenti difficili, nei quali spesso si debbono trattenere le lacrime per non lasciar trasparire lo sconforto. E occorre scavare nel proprio IO interiore per accettare le cose e lasciarle andare lungo il percorso creativo avviato,

Dare forma alla pietra , liberare il nostro pensare-sentire-volere che consenta all’artista di raggiungere la  felicitàinteriore che deriva dal raggiungimento di un risultato artistico prima insperato e dall’accettazione 

Una felicità che non ha nulla a che vedere con quella alla quale ci hanno abituato i beni di consumo. 

Infatti, quelle che sono state esposte alla fine del corso alla Corte degli artisti non sono opere che rappresentano linguaggi o simboli, ma sono frutto del significato recondito auspicati dal creatore.

 Sono opere che parlano di materia, di luce, di colore: sono la manifestazione dei contenuti concretizzati attraverso lo stato d’animo di chi le ha eseguite. A volte, a un primo esame visivo, possono avere il difetto di essere non facilmente ‘deducibili’ a parole; ma ho il sospetto, e io sto ancora cercando di capire il perché, che esse sappiano farsi capire e interpretare quando vengono osservate da chi ama la bellezza.

Alla fine del corso i partecipanti si sono riuniti accanto alle proprie sculture: Vincenzo ci ha fornito la lettura di ciò che ognuno di noi aveva rappresentato scolpendo il proprio blocco di tufo. Frutto di un pensiero fluido, perché sono sculture che possono essere ancora modificate dall’autore, quando e se sentirà l’ispirazione necessaria. La dimostrazione di una considerazione sulla quale Vincenzo ci aveva fatto riflettere: la vita ha un senso solo se si ha il coraggio di cambiare. E rimettere mano alle sculture a conclusione del corso significa rappresentare questa eccezionale opportunità.

Ida Donati

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