Nata a conclusione dell’emergenza mediatica legata alla ‘mucca pazza’, per offrire un contributo di comunicazione oggettiva all’uscita della zootecnia dal tunnel della crisi che si era verificata, e rilanciare la promozione del consumo delle carni di pregio, ormai da diversi anni sulla collina friulana si tiene una serata degustazione che sposa le pietanze d’alta cucina della tradizione toscana con i vini dell’azienda Rocca delle Macie, di Castellina in Chianti (SI). Il tema della serata, ideata da Piero e Matilde Zanini a La Taverna di Colloredo di Monte Albano (UD), era infatti La Fiorentina. Per preparare il palato a un menù che non ha tradito le attese, gradevole ed equilibrato pur nel rispetto degli ingredienti e delle modalità di preparazione dei piatti della tradizione toscana, è stato scelto com’è consuetudine un vino spumante: il Franciacorta Brut Fratus, che appartiene all’azienda vinicola di Sergio Zingarelli. Rocca delle Macie è stata fondata dal padre di Sergio, che era il produttore della nota serie di film di Bud Spencer e Terence Hill. Infatti lo slogan di Rocca delle Macie è ‘Il nostro vino storia di una passione’. E sintetizza perfettamente il percorso che la famiglia Zingarelli ha seguito per sviluppare l’intuizione iniziale di valorizzare un sito enologicamente vocato come Rocca delle Macie. Dopo l’antipasto tipicamente toscano, perfettamente sposato con il vino prescelto, lo Sasyr 2009, da uve di Sangiovese e di Syrah, un vino che sa sprigionare profumi evoluti che spaziano dai classici del vino rosso strutturato, a sentori erbacei, di piante officinali come la mentuccia, la scelta degli Zanini per il primo del menù toscano è caduta sulla Ribollita. Che è stata preparata dalla cucine de La Taverna, dallo chef di chiara formazione mediterranea, con una delicata valorizzazione dei sapori della tipicità e del calore di abitudini gastronomiche ricche e gustose. L’abbinamento non poteva che privilegiare il Chianti Classico 2006 Riserva di Fizzano. Gustosa, senza eccessi, delicata anche grazie alla cura meticolosa della cottura, la Fiorentina, da carni bovine DOC della Val di Chiana, rafforzata dalle patate al rosmarino, in toscano detta ‘ciccia’, con lo strutturato Roccato 2006 ha rappresentato l’accostamento ideale. Per finire, assieme ai dolci alle mandorle e agli immancabili cantucci, un Vinsanto 2006.
Tutt’altro percorso di cucina, sempre a La Taverna di Colloredo di Monte Albano, anche se sempre legato all’imprescindibile della materia prima di alta qualità e di prossimità, per il menù della domenica di Pasqua. Che si baserà su una catalana di asparagi verdi, astice e code di gamberi; crème bruléedi sclopit ed erbe spontanee su fonduta di formaggio Asìno; agnolotti all’acetosella, caprino delle valli e burro di malga fondente; lasagnetta gratinata con asparagi di Tavagnacco e salsa di formadi frant; capretto nostrano al forno profuno di rosmarino e patate arrosto. Si passerà dunque, dalla tipicità toscana, a quella friulana. Per i vini del menù pasquale, la scelta è vasta nella grande cantina di Piero Zanini, che conta migliaia di etichette.
Carlo Morandini