• Ven. Nov 22nd, 2024

GIORNALISTI: ALL’UDINESE LUCIANO BARILE IL 4.PREMIO VALERIO GHIN

CORRISPONDENTE DA QUARANT’ANNI DALLA GERMANIA Convegno sulla valorizzazione della RIVIERA FRIULANA

Luciano Barile, originario di Udine, da quarant’anni residente in Germania, è il vincitore del 4.Premio giornalistico ‘Valerio Ghin’, indetto dall’Associazione regionale della Stampa Agricola e Agroalimentare del Friuli Venezia Giulia, e patrocinato dalla FNSI e dal Club Unesco. La consegna è avvenuta ieri, a Marano Lagunare (UD), nel corso di un’affollata e partecipata cerimonia, che ha coinciso con un convegno mirato a mettere a fuoco le potenzialità attrattive della città friulana, ma di parlata veneta, della pesca e prospettare le possibilità di valorizzazione e di messa in rete del litorale friulano e del suo retroterra, attraverso l’Associazione culturale no profit La Riviera Friulana, costituita di recente, e presentata la scorsa estate a Lignano Sabbiadoro (UD). Il riconoscimento, che lo scorso anno era andato al critico enogastronomico, Edoardo Raspelli, gli è stato consegnato dal presidente dell’ARGA FVG, Carlo Morandini, dal vicepresidente della Provincia, Daniele Macorig, e dal sindaco di Marano Lagunare, Mario Cepile. Barile, nei suoi quarant’anni di attività all’estero, è stato corrispondente del settimanale Il Tempo, e lo è tuttora dell’ANSA e de Il Sole 24 ore, ha sempre tenuto seguitissime rubriche in lingua italiana rivolte ai corregionali in Germania. Sia sulla carta stampata che via etere. Inizialmente per gli italiani che lavoravano alla Opel. Di recente, su Il Sole 24 ore e sul mensile italiano in Germania, Il Periscopio, ha presentato le carature di Marano e della Riviera Friulana. Riconoscimenti del 4.Premio giornalistico ‘Valerio Ghin’, ideato per ricordare un promotore enogastronomico del posto, che fu il primo a mettere in rete giornalisti e operatori rivieraschi con l’associazione culturale La compagnia del bisato (il ‘bisato in speo’ è un piatto tipico di Marano) sono andati a giornalisti di tutta Italia. A Vittorio Barreca, per Spazio Rurale, periodico nazionale, per pagine dedicate a Marano Lagunare, città della Pesca. All’udinese Fabiana Romanutti, per il sito on line e il periodico QB (Quanto Basta), per l’attenzione ai sapori dell’area, a Mimmo Vita, di Padova, Presidente nazionale della stampa agricola e agroalimentare (UNAGA), per un esauriente articolo sulla Riviera Friulana sul periodico Il Santo, di Padova (300 mila copie in tutto il mondo). A Viviana Zamarian, rivierasca, de Il Messaggero Veneto. Per avere implementato, in stretto accordo con il quotidiano friulano, il concetto rivierasco nelle cronache locali. Soddisfazione è stata espressa dal Presidente dell’ARGA FVG, Carlo Morandini, e dal direttivo del sindacato dei giornalisti specializzati, per la partecipazione al Premio, che, sostenuto dalla Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia era stato indetto con un apposito bando lo scorso inverno, per la partecipazione dei colleghi di tutta Italia al concorso.

IL CONVEGNO ‘LA STAMPA PER LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO’

Il convegno ‘La stampa per la valorizzazione del territorio’, era stato aperto dal saluto del Delegato dell’AIS (Assosommelier) della Riviera Friulana, Raffaella Nardini, la quale, nel ricordare Ghin, che fu anche sommelier, ha voluto incitare l’intero sistema rivierasco a proposti agli utenti, ai turisti, al pubblico, innanzitutto con il ‘sorriso’. Che era la chiave di volta che Ghin aveva introdotto per lanciare i primi messaggi volti alla valorizzazione dell’area. Con un atteggiamento solare, come solare vuole essere il concetto rivierasco. Così la Presidente del Club UNESCO Udine, Renata Capria d’Aronco, ha motivato l’adesione incondizionata dell’UNESCO al concetto e alle iniziative de La Riviera Friulana. Che sono poi stati anticipati dal vicepresidente dell’Associazione, il veneziano Fabio Barison, soffermatosi sull’influenza di Venezia sul litorale friulano, ma soprattutto sul ruolo attuale che Marano Lagunare e Grado possono interpretare per il rilancio dell’area attraverso la valorizzazione di peculiarità come la parlata, ma anche l’architettura e le tracce venete. E dettagliati dal segretario dell’Associazione, Walter Casasola. Il quale ha annunciato che La Riviera Friulana intende mettere in rete attorno alla denominazione ideata per puri scopi di promozione del territorio, le realtà enogastronomiche, agroalimentari, ricettive, attorno a un progetto di qualità di sistema e di prodotto. I lavori, condotti dal presidente dell’ARGA FVG, Carlo Morandini, sono proseguiti con applauditi approfondimenti sull’argomento. Rodolfo Rizzi, presidente dell’Assoenologi FVG, nel ricordare che le DOC rivierasche (Latisana, Annia, Aquileia) hanno già avviato iniziative di collaborazione sul pensiero rivierasco, una delle quali la degustazione che è seguita, si è soffermato sulle Malvasie, quali vini naturali delle realtà costiere, caratterizzati dalla ‘grande sapidità’ come aveva scritto l’indimenticato enogastronomo conte Nuvoletti. Vini che assieme al Friulano (già Tocai), ai Pinot Bianco e Grigio, alla Ribolla (sovente spumantizzata), al Refosco, che viene indicato come l’antico Pucino dei romani, e ora anche al Prosecco, con l’allargamento della DOC che ha per capitale l’omonima località della Riviera Giuliana, per mineralità, profumi, sapidità, possono ben concorrere a sostenere l’area. Aurelio Zentilin, biologo maranese, già Capo della Compagnia del bisato, nella sua grande carellata sulla fauna ittica lagunare e alto adriatica, ha sorpreso l’uditorio, dimostrando che, volendosi cibare di tale fauna, si potrebbe cambiare pesce, o crostaceo, o mollusco marini o lagunari, più di una volta al giorno per tutti i giorni dell’anno. Il nutrizionista Claudio Lucas ha poi insistito sul concetto di pesce, più volte la settimana, sulle nostre tavole, per ripercorrere le abitudini salutiste intraprese fin dall’antichità nella Riviera Friulana. Con i piatti tipici, di Lignano Sabbiadoro e del latisanese, le seppioline in umido con polenta; di Marano, l’anguilla allo spiedo o ‘bisato in speo’, di Grado, il ‘Boreto. Chiara Meriani, giornalista triestina, già vincitrice del 2. Premio giornalistico ‘Valerio Ghin’ ha dettagliato le potenzialità di un turismo consapevole e attento, nell’area rivierasca. Luciano Barile, poi premiato, si è schierato per la nuova denominazione di Riviera Friulana, da affiancare a quella topografica e geografica di Bassa Pianura Friulana, sostenendo che quest’ultima, che reca molte analogie con le abitudini austriache, è stata assegnata al territorio all’epoca della dominazione austroungarica. In Austria infatti esistono la Bassa Austria e l’Alta Austria.

I SAPORI DELLA RIVIERA FRIULANA

E’ seguita la degustazione dei piatti tipici, curati, le seppioline, da ‘Ori’, Orizzonte Nordio, latisanese, per l’osteria La Farmacia pei sani, di Lignano Sabbiadoro; il ‘bisato in speo’, da Giorgio Dal Forno, del suo ristorante ‘Ai tre canai’ di Marano Lagunare; il ‘boreto’ da Luigi Zago, di Palazzolo dello Stessa, del ristorante Al Cason di Grado. Tra l’altro, Zago realizzò il suo primo catering trent’anni fa proprio assieme a Valerio Ghin, per il ristorante l’Astoria, del grand hotel udinese. La new entry tra i sapori rivieraschi: il coniglio ‘da passeggio’. Delicatissime crocchette realizzate dal Presidente dell’Unione cuochi FVG, Germano Pontoni, e dal segretario regionali, Christian Nardulli, di Pontebba. I vini, che hanno suscitato interesse e attenzione accanto alle pietanze, erano delle aziende Bortolusso, di Carlino (UD), presentati dal presidente della DOC di appartenenza, Sergio Bortolusso, come Giorgio Dal Forno vice capo della Compagnia del bisato; da Cà Bolani, gruppo Zonin, diretta da Marco Rabino, che è presidente della DOC Aquileia, e da Zaglia, Giorgio Zaglia è vice presidente della DOC Friuli Latisana.

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