ANCHE LA SCORSA SETTIMANA IL CRITICO ENOGASTRONOMICO HA DEDICATO SPAZIO IN UNA DELLE SUE RUBRICHE NAZIONALI ALLE CARATURE RIVIERASCHE E ALLE POTENZIALITA’ TURISTICHE DELL’AREADI ORIGINI FRIULANE, HA MOLTO APPREZZATO ANCHE ‘L’IDEA RIVIERASCA E IL LIBRO ‘ CHE NE E’ LA FONTE
E’ rimasto affascinato dalle peculiarità e dalle carature rivierasche il critico enogastronomico Edoardo Raspelli, al quale è andato il 3.Premio Giornalistico ‘Valerio Ghin’ Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia, consegnatogli a Marano Lagunare. “Volevo conoscere un ristorante emergente – spiega Raspelli – e sono stato incuriosito dalla specialità maranese che è l’anguilla allo spiedo, il ‘bisato in speo’ come si dice nel posto, che non conoscevo”. Un piatto ricco di sapore e tradizione, ma forse povero, aggiunge, che veniva cotto vicino alle braci scoppiettanti sull’uscio delle case, ed espandeva il suo profumo tra le calli di quella piccola Venezia che è Marano, la città della pesca friulana. Raspelli si è così appassionato a quel territorio, che ha dedicato un’intera pagina della sua rubrica settimanale Il Bello e il Buono, sul quotidiano nazionale La Stampa, a un itinerario suggestivo. Che da San Giorgio di Nogaro (UD), o Latisana (UD), dove si trovano le due uscite dell’Autostrada A4 lungo la quale ha raggiunto Marano, passa per Carlino, sfiora il bosco planiziale di Muzzana del Turgnano (UD) e Palazzolo dello Stella (UD) dove, a Piancada, l’ERSA FVG alleva oltre 800 capi di razza bovina pregiata Pezzata rossa friulana. Corre accanto alle valli da pesca e ai vigneti lambiti dalle acque salmastre della splendida laguna, e si sofferma tra le strette vie, le calli di Marano. L’uscita del suo pezzo è stata concomitante con l’apertura del Salone del gusto di Torino. Assicurando così alla Riviera friulana, alle località comprese e a Marano, una grande notorietà. Che gli è valsa la consegna del Premio ‘Valerio Ghin’, indetto dall’Associazione regionale della Stampa Agricola, Agroalimentare, dell’Ambiente e Territorio del Friuli Venezia Giulia. Ha poi valorizzato nello stesso approfondito servizio realizzato con uno stile prosaico descrittivo e coinvolgente, l’attività dello chef maranese, Giorgio Dal Forno, del ristorante Ai tre canai. Colui che ha rilanciato il bisato in speo, ma anche l’uso di pesci dimenticati e delle alghe ed erbe adriatiche e di laguna come ricchezza rivierasca e dello scrigno dei sapori del Friuli Venezia Giulia. Che Raspelli, nel corso della cerimonia di consegna del Premio, a Marano, dov’è stato coadiuvato nella conduzione ‘a.due voci con il Presidente dell’ARGA FVG, Carlo Morandini, dalla bella attrice siberiana, Kseniya Zaynak, non ha esitato a definire ‘La Regione della Gola’. Una Regione golosa, tutta da gustare. Raspelli in occasione della cerimonia ha confidato di possedere origini anticamente friulane. “Si dice che la famiglia Raspelli – ha detto – sia originaria di Colloredo di Monte Albano, del castello di Colloredo Mels, e di ciò mio padre era molto orgoglioso”. “Mio nonno poi – ha proseguito – si chiamava anche lui Edoardo Raspelli, era Tenente dei Carabinieri Reali, ed era nato a Mortegliano”. Forse per questo, sentirsi davvero vicino alla sua antica terra d’origine, Raspelli giovedì scorso è ritornato a parlare nella sua rubrica della Riviera Friulana, del bisato in speo, di Valerio Ghin, sommelier e promotore enogastronomico maranese, alla memoria del quale è stato dedicato il premio che gli è stato conferito. Raccontando da viandante di una serata trascorsa, dopo avere degustato il Friulano “(per legge europea non possiamo più chiamarlo Tocai)” all’albergo tre stelle Da Jolanda. “Che per anni è stato teatro delle gesta enoiche di un giovane sommelier, Valerio Ghin”. In quella che Edoardo Raspelli ha definito “una delle capitali italiane della pesca”. E ha apprezzato pubblicamente l’idea di rilanciare la zona dell’entroterra del litorale friulano, comunemente conosciuta come Bassa Friulana ribattezzandola con l’appellativo più solare di ‘Riviera Friulana’. “Ci ho messo due anni – ha commentato Raspelli – dall’uscita del libro per venire sul posto a verificare queste realtà; e a comprendere che si tratta di una efficace guida del territorio”. “Un territorio – ha concluso – ricco di bellezze da esplorare”.
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